venerdì 8 giugno 2012

Diario d'estate

Scrivi il tuo diario di viaggio verso la scrittura. Compila il tuo scartafaccio di idee. Trascrivi notizie, incolla immagini, dialoghi e versi sparsi.
Fai l’elenco delle tue ossessioni. Che siano inconfessabili, però. Così indicibili da risuonare solo nella testa dei tuoi personaggi, così incresciose da portarli alla follia. Potrai sempre dire: non sono le mie. Quelle manie non mi appartengono. Non sono io che sbircio tutti i giorni nella vita dei miei vicini di casa e che al capufficio farei questo e quest’altro, e che quando nessuno mi vede… e che in realtà, io... no, non io.
Non sono io. Sono i miei personaggi.
Inizia a scrivere il tuo diario d’estate. Apri un quaderno, un file, apri quello che ti pare. Mettici sopra una data: quella di oggi, poi quella di domani. Ma scrivi. La Goldberg insegna, ricordi? Free writing, e poi, appena spunta un’ideuzza, un paio di colpi di cesello e la trasformi in una storia. “Scrivi fino al midollo”, diceva la brava Natalie. E non blaterarmi troppa roba "emotiva", please. Non mandarmi stelle e cuoricini. Fai succedere cose. Fammi vedere e sentire cose. Falli azzuffare, questi personaggi. Fa' che si odino, e che soffrano, e che si menino, pure.
Mandami qualche brano, di queste cose indicibili. Un ritaglio, anche senza capo né coda.
Lo pubblico qui, all’istante. Anche se è spregevole, imbarazzante e turpe. Come molta vita che abbiamo intorno: non c’è da inventarsi nulla.

Giuliana Salerno

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