Tracce degli esercizi
1)
Compila il mini-questionario ricevuto in aula.
2)
Rivedi e raffina l’esercizio di scrittura svolto in aula.
Leggi il brano di Don
DeLillo tratto da Underworld ricevuto
in aula. Nota l’importanza dei dettagli e del nominare correttamente le parti
delle cose, delle persone, dei fenomeni, dei processi.
SECONDA PARTE
Scegli due stanze
della tua casa. In ciascuna di esse, individua uno o due oggetti. Ad esempio,
c’è un vaso di fiori in mezzo alla stanza? Prendi nota del tipo, della
provenienza, dei colori, della varietà, dell’aspetto, di chi lo ha messo lì e
quando. Un quadro? Registrane l’autore, il contenuto, la provenienza, la
cornice, il momento in cui l’hai visto per la prima volta e hai deciso di
appenderlo a quella parete, le motivazioni. Un barattolo di marmellata. Una
cintura. Uno scaffale. Un libro. Prima di iniziare a indagare e quindi a
scrivere, poniti delle domande sull’oggetto sul quale hai deciso di lavorare.
Conosci tutte le risposte? Probabilmente no. E allora, indossa i panni
dell’investigatore! Soffermandoti sui dettagli degli oggetti, ne potrai meglio
penetrare l’essenza (e acuire la tua capacità di osservazione).
Alcune
indicazioni di lavoro (grazie a Dany per avermi invitato a precisare meglio i
punti che seguono)
Consegnatemi sempre, per piacere, una copia cartacea dei
testi e degli esercizi che volete sottoporre alla mia attenzione. È utile, anche se non indispensabile, che me li
anticipiate via e-mail nel corso della settimana; è, invece, necessario che provvediate voi stessi a stamparli e
a consegnarmeli a mano.
-
Sull’esercizio 3) assegnato per sabato 17 marzo:
Non si tratta di un esercizio di scrittura, quanto di un
allenamento all’osservazione e all’indagine. Evitate abbellimenti,
infiocchettamenti e pensieri poetici. Realizzate una “scheda tecnica” degli
oggetti su cui avete deciso di lavorare. Utilizzate questo approccio “scientifico”
anche nel precisare le motivazioni estetiche o emotive che hanno condotto
quegli oggetti nella vostra casa.
Grazie a tutti e buon lavoro,
Giuliana Salerno
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