mercoledì 23 luglio 2014

Il sistema perfetto...

... non esiste. Non esiste per la felicità, non esiste per raggiungere degli obiettivi, non esiste per avere successo nel lavoro, non esiste per la scrittura o per lo studio, non esiste per perdere i chili di troppo.
Non esiste, perché siamo tutti diversi e perché tutto cambia continuamente; quello che va bene per me può non andar bene per gli altri, ciò che mi rende felice oggi potrebbe annoiarmi domani.
Come mi sento fisicamente, com'è il mio quadro ormonale, cosa ho fatto ieri sera, chi ho incontrato, che cosa ho letto, visto, ascoltato, assaggiato, com'era il tempo, come sono andate le ferie, quali sono le notizie del giorno, quali ricordi sono mi sono affiorati alla mente: tutto questo può influenzare, stamani, il mio stato fisico ed emotivo e rendere inutile un "metodo" cristallizzato al di fuori di me.
In quest'ottica, non avrebbe senso continuare a cercare "la chiave", "il segreto", il "modello dei modelli" (chiamatelo come volete) nei libri, nei corsi, nei siti internet, nelle interviste a chi è riuscito in qualcosa che ci interessa imparare a fare.
Arriva un momento in cui, invece di continuare a leggere libri su come fare le cose... bisognerebbe farle e basta. Mi piace correre? Corro. Mi piace disegnare? Disegno. Mi piace scrivere? Scrivo.
PERÒ.
Ognuno è libero di coltivare le sue piccole manie.
Io ho la mania di compilare liste e quella di leggere manuali cosiddetti di "sviluppo personale".
Potrei anche confessare che da qualche settimana ho ricominciato a vedere Beautiful, ma ovviamente non lo farò perché ho un residuo di reputazione da difendere.
Tutto questo per ammettere che sto rileggendo The Happiness Project di Gretchen Rubin (sembra scritto per me). Non è filologia germanica, non è la biografia di Churchill, non è fisica quantistica: è un testo - bellissimo, secondo me - per costruire consapevolmente la propria felicità attraverso gesti concreti, addirittura "calendarizzati".
Ovviamente, sono affascinata dalle liste, dai decaloghi, dai comandamenti, dai principi che l'autrice ha elaborato per sé stessa e sulla cui falsariga ciascuno potrebbe creare il proprio "sistema".
Non il sistema perfetto, no. Ma un sistema aggiornabile, consultabile, una traccia capace a sua volta di seguire noi stessi mentre, inesorabilmente, cambiamo.
Un sistema quasi perfetto.

G.S

P.S.
Qui sotto, un motivo valido per essere arrivati fin qui.

La poesia

Le poesie vanno sempre rilette,
lette, rilette, lette, messe in carica;
ogni lettura compie la ricarica,
sono apparecchi per caricare senso;
e il senso vi si accumula, ronzio
di particelle in attesa,
sospiri trattenuti, ticchettii,
da dentro il cavallo di Troia.


Valerio Magrelli

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