martedì 12 aprile 2011

Diario del 7° incontro - 9 aprile 2011 - I personaggi di una storia

Cari viaggiatori,

il nostro – il vostro! – diario gode di eccellente salute, mi pare.

Godetevelo!

Giuliana Salerno

***


Esitò un attimo prima di inviare il commento. Sapeva bene che l’avrebbe pagata cara, eppure le fu impossibile trattenersi: non si rinuncia mai a una buona battuta, costi quel che costi […]”

(E con questo direi che l’incipit l’abbiamo definitivamente sistemato!)

Il mio commento alla relazione di Stefano mi ha inevitabilmente designata autrice di questo tormentato frammento del nostro amato diario di bordo, il settimo, per la precisione. Fremo dall’eccitazione perché sento che questa esperienza sarà sì fonte di sofferenza, ma, soprattutto, catartica e formativa.
Al grido di “Penitenziagite!”, rivolto al mio riflesso nello specchio, mi accingo, dunque, a riportarvi quanto accaduto il giorno nove di aprile dell’anno del Signore 2011.

Il tema della lezione era: “Il motore della storia: i personaggi”. Mi è bastato il titolo per capire che il gioco si stava facendo serio.
Il nostro percorso di aspiranti scrittori è partito con la totale libertà del free-writing, ha iniziato a strutturarsi nel memoir, per poi passare nella strettoia del racconto costruito sulla base di una situazione preconfezionata; ora, l’attenzione è tutta focalizzata sul personaggio e da lui proviamo a far cominciare la nostra storia.

Il personaggio è davvero un bel tipo, non ama molto essere descritto in modo diretto, lui è più sottile, si mostra al lettore attraverso un gesto, un’azione, oppure nel dialogo con gli altri personaggi o per mezzo dei suoi pensieri, dei suoi ricordi.
Può esserci raccontato dagli altri personaggi della storia o ne riusciamo a intuire il profilo psicologico, l’emotività, i sentimenti, grazie alle sue relazioni con gli altri.
A volte viene rappresentato dagli oggetti a cui è in qualche modo legato o dall’ambiente in cui vive e si muove.
È uno come noi, dotato di caratteristiche di normalità che ci fanno identificare in lui, ma al tempo stesso ha qualcosa di eccezionale, insolito, che ci affascina al punto da renderlo indimenticabile.
Ha sempre un desiderio che lo spinge a cercare di superare tutte le difficoltà che lo scrittore gli pone di fronte e una paura che lo ostacola e lo condiziona nelle scelte. Desiderio e paura sono ingredienti indispensabili che danno il via all’azione, provocando le reazioni del personaggio e, soprattutto, lo rendono vero e vivo, creando una forte empatia nel lettore. D’altra parte, cosa c’è di meno interessante di una persona senza desideri e senza paure? Figuriamoci un personaggio! Non dimentichiamo mai, quando scriviamo, di considerarlo come il nostro tramite per sedurre il mondo, quindi pensiamo molto a lui prima di buttarlo a capofitto in una storia.

A proposito della necessità di pensare bene e a lungo prima di scrivere, un punto particolarmente importante della lezione è stato quello in cui Giuliana ci ha parlato degli errori più evidenti riscontrati nei nostri esercizi. E qui, modestamente, ho avuto il mio momento di gloria: un mio racconto è stato preso come fulgido esempio di tutto ciò che non bisogna fare quando si scrive. Son soddisfazioni!
Le cose a cui prestare attenzione sono parecchie: la vicenda deve essere verosimile, i personaggi devono avere una coerenza interna nella loro rappresentazione e il tono del racconto deve essere costante, per non disorientare il lettore.
L’attività di scrittura parte con l’osservazione della realtà, qualsiasi dettaglio può darci lo spunto per creare una situazione o un personaggio e occorre prendere immediatamente appunti in modo da non perdere l’ispirazione. Poi, dobbiamo un po’ convivere con questa idea, portarla a spasso con noi, coccolarla, nutrirla finché non sarà cresciuta abbastanza da stare dritta sulle sue gambe. A quel punto potremo pianificare come vogliamo usarla, inquadrare bene il personaggio, conoscerlo come se fosse un nostro amico, decidere come farlo muovere, in che contesto e che tono vogliamo dare alla nostra narrazione. Solo dopo aver chiarito con noi stessi tutte queste cose, possiamo iniziare a scrivere veramente e riusciremo farlo con maggior coerenza.

Il racconto “Il ladro Luca” di Massimo Bontempelli ci ha fornito un ottimo esempio di costruzione del personaggio, l’abbiamo letto e commentato insieme, discutendo sulle tecniche utilizzate dall’autore.

Sviscerata la parte teorica (e anche il mio racconto che a quel punto rantolava penosamente con le budella di fuori), siamo passati ad una simpatica pesca di beneficenza che ci ha permesso di accaparrarci ben tre biglietti fortunati dalla scatola magica che Giuliana teneva ben stretta tra le mani, mentre passava, con fare misterioso, in mezzo ai banchi. Abbiamo estratto a caso i nomi di 3 oggetti che appartengono al personaggio della nostra nuova storia, saranno loro a dirci chi è, dobbiamo solo farci ispirare.
A me sono capitati un binocolo, un libro sui massaggi e una papera di gomma. Mi viene subito in mente un maniaco. Dai, su, troppo scontato, un’altra idea? Forse sì, ho visto qualcuno che ha iniiato piano piano a prendere forma, sembrava interessante, mi stava già simpatico, però non mi sono fatta ingannare dalla prima impressione, ho deciso che lo voglio studiare ben bene questa volta, voglio sapere tutto di lui, perfino quante otturazioni ha in bocca e la taglia delle mutande, anche se, così facendo, finisco per sembrare io la maniaca della situazione.

Alla fine della lezione cosa mi sono portata a casa? Parecchie cose:
-   Una maggiore consapevolezza rispetto alla mia scrittura
-   La voglia di lavorare alle mie difficoltà e di superarle
-   Il diario di bordo da scrivere (argh!)
      
e tre bigliettini che, per scaramanzia, non intendo restituire prima di aver terminato il prossimo racconto.
Giunta alla fine di questo ingrato compito sento che mi è servito, ne ho approfittato per confrontarmi con qualcosa che mi creava dei problemi. Ora mi sento più leggera, ho tolto anche il cilicio!


Giuliana A. (L’altra Giuliana, non la nostra Adorabile Aguzzina)


10 commenti:

  1. Ottimo, vai Giuliana!!
    Nessuno ti ha ancora fatto un commento... forse che i "raga della cumpa", visto il tuo precedente, hanno paura di essere nominati per la stesura della prossima puntata del nostro diario di bordo?

    Stefano

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  2. Infatti, colmate questo silenzio. Siate arditi, miei valorosi cronisti! Prendete esempio da Stefano, che fa sentire la sua voce sfidando i pericoli di una seconda nomina!

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  3. Io riposo...dopo il tanto camminare alla ricerca di uno spunto creativo. E poi queste cronache sono veramente belle. Ma se si commenta si viene nominati automaticamente? ciao G

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  4. Beh, allo stato attuale, direi che chi NON commenta ha più probabilità di essere eletto...

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  5. Cosi' li terrorizzi! Io direi che vanno piuttosto incentivati. Ad esempio con la prospettiva di inventarsi qualcosa di peggio rispetto a: "Istitutrice" e "Adorabile Aguzzina".
    Siate creativi ma soprattutto perfidi! :-)

    Giuliana (la sobillatrice)

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  6. Che dire dopo avere colto una quasi impercettibile minaccia di Giuliana SSalerno? (SS non è un errore di battitura, bensì un preciso riferimento storico!).
    MIRACOLO!!!! All'improvviso è fiorito in me (mah, sarà la primavera?) un forte e inalienabile desiderio di scrivere un commento a quanto scritto "dall'altra Giuliana". Bello, divertente, scorrevolissimo. Più che un foglio di diario ho letto un racconto. Particolarmente piacevole l'autoironia che dà spessore, oltre che allo scritto, anche all'autrice. Complimenti. Marino (e con questo dovrei essere a posto fino a fine corso)

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  7. Fortunatamente, ho già dato! Siete troppo bravi:altro che diario e composizione semplice,qui è un crescendo di narrazione. Propongo di far pubblicare l'opera omnia nel sito della biblioteca. Fiorenza

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  8. Concordo con Fiorenza e sottoscrivo idealmente la sua proposta: ne risulterebbe alla fine sia un nostro diario che un breve ed efficace "manuale di scrittura".
    Stefano

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  9. Bella questa idea del diario che da racconto si trasforma in manuale. Mi associo. ciao G

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  10. Ciao a tutte/i,
    oggi ho sentito nostalgia del corso. Mi manca! Sono allora andato a rileggermi tutte le pagine del diario di bordo. Giuliana, lo ammetto, la tua idea di tenere questo diario è stata fantastica perchè rileggendo tutto mi sono accorto di quante cose non ricordavo o ricordavo solo parzialmente e rileggendo mi sono tornate subito chiarissime alla mente. Funziona quindi come "rinvigoritore di memoria", (alla mia età sono essenziali i "ricostituenti" e gli "integratori") quindi utilissimo anche in futuro a chi ha frequentato il corso. Ma per il modo in cui sono scritte le "lezioni" credo sia utilissimo anche a chi non ha frequentato.
    Grazie perciò a tutte/i voi per il piacere che provo frequentando le lezioni. Ciao. Marino

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