lunedì 5 marzo 2012

Il nucleo denso del caso Majorana (Puntata 7 di 7)

[...] Ettore Majorana fu pioniere in svariati ambiti della fisica. Il fatto che i suoi studi rivestano oggi un interesse scientifico rilevante può darci un’idea del suo essere in forte anticipo sui tempi.
Citiamo solo alcuni degli ambiti di ricerca in cui si cimentò. Negli articoli redatti tra il 1928 e il 1931 trattò problemi di fisica atomica e molecolare nell’ambito della meccanica quantistica; e, prima dell’annuncio ufficiale della scoperta del neutrone, fu in grado di spiegare la struttura e la stabilità dei nuclei atomici mediante protoni e neutroni. Le conclusioni dei suoi studi sulle forze di scambio nucleari furono tali che queste ultime vennero battezzate “forze di Heisenberg-Majorana” (il soggiorno di Majorana a Lipsia divenne occasione di un proficuo e intenso scambio di idee con il Nobel per la fisica Werner Karl Heisenberg).
La conoscenza che Majorana sviluppò riguardo a molti fenomeni relativi ai nuclei atomici offre una facile metafora della sua vicenda personale. Quando ci accostiamo agli eventi di cui Ettore fu testimone e protagonista, in un’Europa che sarebbe diventata di lì a pochi anni teatro di grandi sconvolgimenti, abbiamo l’impressione di osservare dall’esterno un nucleo denso, difficilmente penetrabile, costituito da componenti diverse e non sempre stabili.
In tale nucleo sembra operare una forza che tiene uniti i diversi elementi dell’esperienza sia sociale che individuale di Majorana: la peculiare congerie storico-politica; la famiglia d’origine di Ettore, caratterizzata dalla singolare compresenza di intelligenze di prim’ordine in campo economico, giuridico, politico, scientifico, educativo; la precocità manifestata da molti dei parenti di Ettore, e da egli stesso, nei vari campi del sapere; la genialità del fisico, riconosciuta e ammirata dai colleghi che ebbero modo di apprezzarla direttamente così come da coloro che l’hanno appresa poi dai suoi scritti scientifici; il carattere timido e introverso di Majorana, che corrisponde all’altra faccia “ombrosa” della sua mente brillante. Così brillante da essere, forse, incompatibile con le intelligenze “medie” che affollavano le strade, i vicoli, gli angoli in cui Majorana si mosse e nei quali, forse, decise di sparire (torna alla mente l’intricato dedalo delle vie del centro storico di Napoli, che il fisico ebbe modo di percorrere nei mesi e nei giorni precedenti quel fatidico 26 marzo).
Inoltre, per enumerare altre componenti del nucleo complesso che fu l’esperienza di  Ettore Majorana: la giovane età alla quale scomparve, che ancor oggi lo fa assomigliare di più a un figlio o a un fratello; l’ambiguità delle sue ultime parole scritte, che ritorna ad ogni rilettura (si leggano più volte le lettere a Carrelli del 25 e 26 marzo, in cui Majorana scelse parole così limpide e allo stesso tempo così dense da dare le vertigini); le incertezze sugli ultimi spostamenti tra Palermo e Napoli e su una rotta che a un certo punto sembra deviare, o interrompersi, o ridursi a un punto.
E ancora, la rinuncia obbligata, da parte del mondo della scienza, a una delle più strepitose intelligenze del ventesimo secolo, e a tutto quanto il fisico Majorana avrebbe potuto ancora svelare e divulgare.
E, per rivolgerci a tempi a noi più vicini, i risultati recenti, sebbene ancora in attesa di essere sottoposti a verifiche, che attestano il superamento della velocità della luce (Majorana aveva elaborato una teoria delle particelle elementari nella quale i neutrini potevano superare la velocità della luce senza per questo violare la relatività speciale di Einstein in quanto acquisivano una “massa immaginaria”).   
Ettore Majorana, come ebbe a scrivere Sciascia, “portava” la scienza. È curioso notare che l’etimologia greca del nome “Ettore” stia a indicare “avere, possedere, reggere”; essendo Ettore, dunque, “colui che possiede”. Quando scomparve, Majorana portò via con sé una parte di quella scienza: frammenti, probabilmente, rispetto a quanto ancora attende di essere svelato; ma un peso troppo grave, forse, per lui che era, come gli altri, soltanto un uomo.
Quei frammenti, che in quanto tali rischiavano di andare alla deriva come la Mary Celeste, sono diventati lamine d’oro per i “cercatori di senso” che le hanno estratte, raccolte, raffinate, protette, assemblate affinché assumessero un significato. 
Cercatore di senso, e non solo, è Erasmo Recami. E proprio da un articolo di Recami prendiamo a prestito le parole che ci sembrano adatte a concludere questa riflessione su Majorana, restando intatto il fascino della sua figura di uomo e di scienziato e augurandoci che egli “abbia trovato qualcosa di più importante da fare che non adattarsi ai successi di una vita accademica e del suo genialissimo pensiero”.  
Giuliana Salerno
Bibliografia consultata

Amaldi, Edoardo, “Ricordo di Ettore Majorana”, in Giornale di Fisica, 9, Bologna, 1968, p. 300. 
Carroll, Lewis, Alice’s Adventures in Wonderland, Macmillan and Co., London, 1865.  
Esposito, Salvatore e Recami, Erasmo, “Prefazione” a Majorana, Ettore, Appunti inediti di fisica teorica, Zanichelli, Bologna, 2006. 
Recami, Erasmo, “Majorana, Sciascia e la responsabilità degli intellettuali”, articolo apparso ne L’enciclopedia di Leonardo Sciascia. Caos, ordine e caso, a cura di Milone, Pietro, La vita felice, Milano, 2006, pp. 119-130. 
Recami, Erasmo, Il caso Majorana. Epistolario, documenti, testimonianze, Mondadori, Milano, 1987 (Le Scie – I ed.). 
Recami, Erasmo, Il caso Majorana. Epistolario, documenti, testimonianze, Mondadori, Milano, 1991 (Oscar – II ed.). 
Recami, Erasmo, Il caso Majorana. Epistolario, documenti, testimonianze, Di Renzo Editore, Roma, 2000 (III ed.).
Recami, Erasmo, Il caso Majorana. Epistolario, documenti, testimonianze, Di Renzo Editore, Roma, 2002 (IV ed. riveduta e ampliata).
Recami, Erasmo, Il caso Majorana. Epistolario, documenti, testimonianze, Di Renzo Editore, Roma, 2008 (V ed. riveduta e ampliata). 
Sciascia, Leonardo, Fatti diversi di storia letteraria e civile, Sellerio, Palermo, 1989. 
Sciascia, Leonardo, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino, 1975.


1 commento:

  1. Ciao hai letto, a proposito di Majorana, il libro La particella mancante di Joao Magueijo? Un libro Rizzoli del 2010. Gianna

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