[...] Varie e diverse sono le ragioni dell’interesse suscitato dai
fatti intorno a Majorana anche tra i “non addetti ai lavori”, intendendo qui
con “lavori”, ricerche e studi di carattere scientifico e tecnologico. Questi
sono considerati comunemente un terreno ostico, riservato a un gruppo ristretto
di persone capaci di studiare e comprendere le leggi della fisica e della matematica,
e in quell’ambito di formulare problemi, concepire soluzioni, creare
innovazione.
La maggior parte delle persone è sprovvista delle
conoscenze e dell’ingegno necessari per seguire il filo del ragionamento di Ettore
Majorana, quando questo si esprime, nei suoi lavori scientifici, per curve di probabilità, potenziale statistico nelle molecole o frequenze d’oscillazione dell’ammoniaca.
Il primo, ideale incontro con Majorana e con la sua breve,
ma significativa parabola di vita è dunque avvenuto, per molti, per un più accessibile
tramite “umanistico”: il discusso, intenso volumetto che Leonardo Sciascia
dedicò alla scomparsa dello scienziato, avvalendosi anche di parte della
documentazione disponibile sul caso.
E proprio la perizia di Sciascia scrittore, il “pathos” con
cui raffigurò l’epoca cupa e, insieme, incandescente della seconda
metà degli anni Trenta, il ritratto toccante che di Majorana seppe fare nel
terzo capitolo, su cui ritorneremo, hanno probabilmente contribuito ad
accrescere curiosità intorno alle circostanze in cui il fisico di Catania
scomparve.
Tuttavia, dopo una rilettura attenta di quel formidabile pamphlet; ma soprattutto dopo aver
seguito il percorso indicato molti anni dopo da Erasmo Recami nella sua ricostruzione
storico-documentale, colpisce che Sciascia utilizzi la vicenda a sostegno di
una sua tesi preordinata: ovvero, che Ettore Majorana abbia scelto di
scomparire avendo “previsto” che la ricerca scientifica di quegli anni sarebbe
culminata nella realizzazione della bomba atomica. La sua decisione, pertanto,
sarebbe stata dettata dal senso di responsabilità dello scienziato nei
confronti dell’umanità, messa in pericolo dalle possibili applicazioni militari
di alcune scoperte. (Continua…)

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