venerdì 21 dicembre 2012

Pina - Racconto


Erano diversi giorni che Pina si trovava adagiata sul terreno in compagnia di aghi di pino, muschio e altri suoi simili.
Da tempo, era consapevole che prima o poi sarebbe caduta, trasformandosi pian piano in humus, ma il ricordo di ciò che aveva visto con il suo babbo Pinosilvestre la rincuorava.
Sì, perché Pina era una pigna, una grossa pigna, con le sue belle brattee legnose e cresciuta su uno dei rami più alti.
Da lì aveva assistito agli spettacoli più belli che la natura le potesse offrire: albe, tramonti, le acrobazie degli uccelli in volo, i cambi delle stagioni, i colori delle piante e tante altre meraviglie ancora.
Ora giaceva a terra per terminare il suo ciclo naturale, quando, ad un tratto, sentì delle voci di piccoli umani avvicinarsi.
Stavano raccogliendo delle pigne e, quando uno di loro le fu vicino, lo sentì gridare:
“Ehi, ne ho trovata una bella grossa che fa al caso nostro!”
E, cosi dicendo, il ragazzino la raccolse e la mise in una borsa.
Arrivati a casa, la sacca venne svuotata e Pina si ritrovò su un tavolo con altre pigne più piccole. I ragazzini le presero una ad una e le pulirono per bene. Una volta pulite, le pitturarono di rosso, d’oro e d’argento. Man mano che il colore asciugava, un sottile nastro veniva legato al picciolo, in modo da appendere le pigne ai rami di un piccolo pino al centro della stanza.
Pina si stava chiedendo quale colore sarebbe toccato a lei, quando uno dei ragazzini la prese.
Con un temperino, iniziò a toglierle le brattee seguendo uno schema preciso. Così facendo, creò una cavità e trasformò così la pigna in una piccola capanna. 
Più tardi, Pina venne deposta su una corteccia piana. All’interno della sua cavità, vennero inserite delle piccolissime statuine: due animali accucciati, due umani inginocchiati e un piccolo nido di paglia in mezzo a loro.
“Sì, ora è pronta. A Natale metteremo Gesù bambino nella mangiatoia,”  disse il ragazzino mentre sistemava l’originale presepe sulla trave del camino.
Venne la notte, le luci si spensero e tutti gli umani andarono a dormire. Pina pensò a tutto ciò che le era successo durante la giornata. Malgrado non avesse capito il significato di quelle due parole cariche di gioia, che più di una volta aveva sentito pronunciare, si rivolse alle sue compagne dai colori sgargianti e disse:
“Buon Natale.”

Cristian Longhi   

2 commenti:

  1. Oh, finalmente è arrivato anche Cristian con le sue belle fiabe delicate. Pina la Pigna spero sia la prima di una serie di fiabe (a quando Ugo Mugo, fratello di Pino Mugo, nipote del famoso cantante Pino d'Aleppo?).
    Ciao

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  2. E perche' non la scrivete insieme Ugo Mugo? Sarei proprio curiosa di leggerla! E anche mia figlia che ha apprezzato la prima fiaba della serie :-)
    Giuliana A.

    p.s. approfitto per augurare a Giuliana e alla banda degli irriducibili di nuovo buone feste! :-)

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