mercoledì 19 dicembre 2012

Smart Xmas - Racconto


Caro Chicco,

ti scrivo per farti sapere che sono stato bravo, molto bravo.
Sono buono da un’infinità di tempo, e, in modo particolare, lo sono con te da 27 anni, dal tuo primo Natale.
Prima ancora che tu potessi esprimere pensieri coerenti, che fossi in grado di identificare e formulare un desiderio che andasse oltre i più basilari bisogni legati alla sopravvivenza.
Quando poi, con la crescita, i desideri hanno iniziato a prendere forma e a diventare sempre più numerosi, sempre più forti e consapevoli, ho cercato di esaudirli, come ho potuto.
Certo, farli realizzare tutti sarebbe stato impossibile, se non dannoso.
Ricordi quando volevi una moto d’acqua vera? In quel periodo, guardavi “Baywatch” e chissà che ti eri messo in testa. Sognavi di andarci sul mare di Celle Ligure, durante le nostre due settimane di vacanze, in agosto? O contavi di allenarti, prima, nel Lambro, tra le pantegane? Ricordo quanto ho riso, quando ho letto: “Mi raccomando: vera, ormai sono grande!”
Poi, però, mi si è stretto il cuore, guardando la tua faccia mentre aprivi quel pacchetto troppo piccolo e la tua delusione nel trovarvi, all’interno, solo un modellino. Ti è passata quasi subito e ci abbiamo giocato insieme nella vasca da bagno.
Quello è stato l’ultimo anno che hai scritto a Babbo Natale.
“Baywatch” hai continuato a guardarlo, ormai per le ragazze, più che per le moto d’acqua.
I regali, comunque, non hanno smesso di arrivare, anche senza lettere.
Davvero non puoi lamentarti, da me e dalla vita hai avuto parecchio, quindi, non penso che te ne avrai a male se quest’anno non riceverai nulla.
So cosa stai pensando, pensi che i regali a cui tieni davvero, adesso, non te li porto più io, te li compri da solo. Pensi a quel pacchetto all-inclusive in un albergo a quattro stelle, con spa e campi da golf, tennis e piscina olimpionica a Istanbul. I biglietti dell’aereo li hai già acquistati e anche l’hotel è un prepagato, per avere un prezzo migliore. Ieri sera, ti sei collegato con il tuo smartphone, hai inserito la tua carta di credito e hai ricevuto subito il coupon di conferma e i biglietti elettronici per il volo. Poi sono arrivati i bambini: ti si materializzano sempre davanti, quando smanetti con il cellulare.
Non ti piace che ci giochino, hai paura che lo facciano cadere o che ti incasinino qualcosa, ma, in fondo, sei orgoglioso di come, intuitivamente, lo sappiano usare, anche la piccolina che ha solo 3 anni. Ti sei sentito generoso, forse a causa del viaggio con tua moglie, che già pregustavi, e hai voluto riempirli di meraviglia. Ti è bastato scaricare l’app “I-Santa”. Ė una figata, parte tutta un’animazione con le renne che volano nel cielo pieno di stelle e fiocchi di neve e poi compare Babbo Natale che fa ho ho ho! battendosi sul pancione. Ci sono diversi giochini che si possono fare: Angry Reindeer, il Tetris dei pacchi dono e la Xmass-ville degli elfi, ma, soprattutto, c’e’ la mail per Santa.
In realtà è un link per acquisti on-line di giocattoli.
Hai fatto scegliere ai bambini tre regali a testa, guidandoli verso giochi adeguati all’età e non troppo costosi. Gli acquisti sono finiti direttamente nel carrello.
Inseriti i dati della tua carta di credito, è comparsa la letterina personalizzabile con le foto dei regali già inserite nella lista.
È stato sufficiente scegliere lo sfondo e le formule standard di richiesta e augurali e poi la piccola ha toccato lo schermo, la letterina è stata inviata e Babbo Natale è comparso per un ho ho ho finale.
E io, io mi sono sentito morire.

Per me il Natale è sempre stato un momento speciale.
In cantina, c’è tutto uno scaffale dedicato. Vi conservo, ben riposte, le decorazioni, divise per tipo: le palline, le luci, i festoni e, in una scatola di latta, puntale e stella cometa. Dietro, c’e’ il grande abete di plastica, smontato e ripiegato. Risale al tuo primo Natale. Di fianco all’albero, chiusa in un sacco della spazzatura per non prendere polvere e per nasconderla a occhietti curiosi, c’e’ una busta con dentro il costume e il cappellino rossi bordati di pelliccia sintetica bianca.
Questo è il primo Natale senza tua madre.
È molto triste per me.
Pensavo lo avrei passato con te e la tua famiglia, invece hai deciso di concederti una breve vacanza all’estero. I bambini andranno dai tuoi suoceri.
Sai, volevo far scrivere ai piccoli una vera lettera a Babbo Natale, con carta, busta e francobollo. Li avrei accompagnati all’ufficio postale per farla spedire al Polo Nord. Ci pensi all’attesa piena di aspettative? E la sorpresa, quando mi fossi vestito da Babbo Natale per consegnar loro i regali alla mezzanotte?
Invece niente.
All’inizio, mi sono detto che, in fondo, avevi la tua vita e che non potevo pretendere. Poi, però, ho pensato ai Natali passati, ai desideri che si realizzano se si è buoni e a quanto sono sempre stato buono io nel cercare di realizzare i vostri di desideri, i tuoi e quelli di tua madre.
Stavi guardando un film in prima visione sulla pay-tv.
Tua moglie, stava mettendo i bambini a letto.
Il cellulare era sul tavolo.
Ho fatto solo qualche piccola modifica. Il nome, il cognome è lo stesso. Un posto, invece di due e, allo stesso prezzo, una destinazione più lontana. Un altro albergo, medesima catena, per 15 giorni.
Partenza: oggi.
Ti scrivo sulla carta da lettera che avevo comprato per i bambini, chissà se ti piacciono ancora le renne.
Il bagaglio a mano è già pronto sul letto. Non porto altro, sarò sempre in costume.
Non preoccuparti per me, starò bene, molto bene. Non farmi cercare e, soprattutto, non mettere in giro una mia foto, sarebbe inutile: ti sorprenderà, ma ho tagliato la mia adorata barba bianca.
Ti manderò una cartolina, con le palme. Una anche a tua madre, quella stronza. Su facebook, ho visto come si chiama quello con cui è andata a stare, su internet ho trovato anche l’indirizzo di casa. E dire che, quando mi hanno messo in cassa integrazione, non ci volevo andare al corso d’informatica per la riqualificazione professionale. Invece, è stato utile, ho scoperto di avere un certo talento per queste cose.
È arrivato il taxi, devo andare. Ti auguro di passare delle buone feste a casa, con la tua famiglia.

Il tuo papà,

Natale
 
di Giuliana Annesi

3 commenti:

  1. Accidenti Giuliana, sai che è commovente? Divertente e commovente. Di solito le cose commoventi (o malinconiche) le lasci a me e tu ti occupi di quelle divertenti!!! Che fai, mi rubi la piazza? Beh, mi è proprio piaciuto.
    Domanda: ma il papà Natale è quel papà Natale?

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  2. Troppo brave queste Giuliane...

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  3. Grazie :-)
    x Marino:
    a) non potrei mai!
    b) chissà...

    Giuliana A.

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