mercoledì 5 ottobre 2011

Creatività e zanzare

Ammesso che la creatività esista davvero. Ammesso che ci sia un paese in cui la Signora Creatività risiede, con tanto di indirizzo, numero civico e cap presso cui riceve volantini, lettere e bollette del telefono. Ammesso che questa signora ogni tanto si scateni e che, vestiti i panni della levatrice, faccia partorire cose (cose?) che si chiamano IDEE. 

Ammesso tutto questo, quanti esperti di "creatività" avrò interpellato nell’ultimo anno? Non saprei. Tanti. Quanti manuali avrò consultato? Parecchi. E quali sono i consigli più frequenti per trovare idee su cui scrivere? Per accendere la scintilla di una storia?

Vediamo.

Di tenere la mente aperta. Di sospendere il giudizio e il pregiudizio sui fatti quotidiani a cui assistiamo e di cui leggiamo.
Di non fermarsi alle apparenze.
Di chiedersi spesso il perché e il come delle cose.
Di domandarsi “cosa succederebbe se…”.
Di fare associazioni inconsuete tra le cose.
Di considerare qualsiasi dettaglio uno spunto potenziale.
Di guardare le cose come se le vedessimo per la prima volta.
Di ascoltare tanto, di osservare luoghi e persone, comportamenti e sguardi. 
Di condividere le idee, per farle accoppiare (idea maschio e idea femmina, ma anche in altre ipotetiche varianti, se pare a loro) e poi moltiplicarsi.
Di essere disposti a rivedere il proprio parere.
Di spostare l’orologio (l’orologio, ho detto!) da destra a sinistra o da sinistra a destra e di tenercelo un po’.
Di disimparare le regole e poi reinventarle.
Di smontare i giocattoli come facevamo da piccoli.
Di cercare legami tra cose apparentemente molto lontane.  
Di ascoltare le nostre emozioni e dar loro un nome, un sapore, un odore, un colore, una voce e un volto. E magari di tirarne fuori un personaggino che con quelle emozioni è in conflitto.
Di leggere tutto quello che capita a tiro (ad esempio, oggi mi è caduto l’occhio su un volantino, attaccato a un albero, che informava dell’imminente trattamento anti-zanzara tigre) e di immaginare chi lo ha scritto, come lo ha scritto, con quali intenzioni, con quanta voglia, con quanta convinzione, con quali eventuali retropensieri, con quali reali opinioni rispetto a ciò di cui stava scrivendo.
Di innamorarsi, e poi di scriverne. Di disinnamorarsi, e poi di scriverne. Di reinnamorarsi, e poi di scriverne.
E poi, e poi… Che altro?
E chi mi scrive una storia sull’omino che ha scritto il volantino anti-zanzara tigre?  O su una zanzara tigre a pois? O su una tigre nata col pungiglione?

Giuliana Salerno

4 commenti:

  1. Va bene, sospendo il giudizio. Ma il pregiudizio non lo posso eradicare facilmente, quando rivedo gli occhi semichiusi di quel piccolo in quella amorosa culla costituita dalle braccia della giovane madre. Gli occhi di lei sono tra il supplichevole ed il rassegnato. Mi mostra i farmaci, il solito Chinino, ormai inefficace visto che il plasmodio gli resiste, come resiste a farmaci più recenti che l'uomo ha creato (è l'evoluzione!).
    Che faccio? Domanda che mi pongo frequentemente nelle mie peregrinazioni. La risposta di solito è scontata: nulla o quasi. Non posso certo dargli il mio Lariam che anch'io ho smesso di ingerire, troppi effetti secondari: a due o tre anni c'è il rischio che muoia anzitempo. A allora? Non restano che le parole, o meglio il loro suono: non mi posso certo aspettare che la giovane madre del Burkina Fasu capisca l'italiano o il francese o... Un bacetto al piccolo, una carezza alla madre, mia moglie mi tira via ed insieme, a fatica, mandiamo giù il magone.
    Perché? Perché un milione di morti all'anno, la stragrande maggioranza bambini che nemmeno son capaci di acchiapparne una? Ve bene, sono il cibo preferito da pipistrelli, rondini ed altri volatili, ma anche loro potrebbero diversificare la loro dieta, altri insetti - meno fastidiosi per noi - esistono. Mica si estinguerebbero, altrimenti l'evoluzione - che ben funziona per le zanzare, vedi la tigre - dove la mettiamo?
    Ma ora s'è accesa una lampadina, ho capito perché ci sono: che farebbe l'impiegato che scrive il cartello, l'addetto che mette il veleno nei tombini, il suo capo che gli pianifica l'attività, l'assessore che può vantarsi d'aver debellato "la tigre"?
    Aspettiamo l'evoluzione?

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  2. Alcune pillole di "Movimente", manifesto di anime pensanti di Alessandro Bergonzoni:

    Cercare il fuori luogo e l' oltre modo.
    Infinire
    Che l'Occidente si orienti
    Non avere coraggio per sapere, tenerne per non capire
    Indossare corpi altrui
    Smarrire la strada (così la troverà qualcun altro)
    Nevicatevi
    Fare il mare
    Conosci tre stesso
    Aver cura del proprio metafisico
    Prevenire le metastasi culturali
    Usare il cavallo di gioia per entrare
    Meno orgogliosi più rigogliosi
    Non sperare in faccia a nessuno

    A presto
    Sara M

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  3. Napoli.

    Uno dei tanti "Ciro" passava notti insonni causa i pensieri e le primavere: troppe, quelle passate solo.

    Però, in estate, con l'afa, il caldo, le ore notturne erano diventate uno spasso.

    Il fatto è che Ciro, piano piano, sera dopo sera, era riuscito ad entrare in confidenza con Zazzà: così aveva chiamato una zanzara amica sua.

    Da tarda sera, fino al mattino, era tutto un ZZZZ, ZZZZ, ZZZZZZ, ZZ, con quei bei racconti di dov'era stata, cosa si vedeva volando, ed anche... chi russa e come, di tutto il vicinato, ma pure più in là.

    Perché, quando ci si trova, a raccontare e farsi raccontare, non ha importanza chi sei, di che razza, da dove vieni, ma quanto porti con le tue parole.

    Zazzà, esattamente l'altra sera, intratteneva dicendo: "Sono volata lontano, lontano, addirittura fino a Treviglio..."

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  4. nn l ho capita tanto pero carina bravo papi

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