venerdì 7 ottobre 2011

Vampiri di emozioni (Puntata 3 di 3) - di Marino Polgati

Lei non si accorge di quegli occhi gelidi, cattivi, indagatori, perché in questi vede solo una preda. Anzi. Le sembra che quegli sguardi stiano elemosinando attenzioni e amore. Le sembra adorazione.
A quel punto, il vampiro di emozioni perde la capacità di leggere la natura e l’anima degli uomini e dei demoni. Lei è convinta di aver catturato la sua preda e inizia a nutrirsi di piccole dosi di emozioni.
Ma è il demone a rilasciarle. La cattura, quella vera, è quasi compiuta.
Dopo aver carpito la sua preda, il demone deve attirarla nella sua tana, inducendola a pensare che sia lei a portarlo verso di sé. È la parte più subdola e lunga della partita. Non è difficile. È sufficiente illuderla, darle l’impressione che si stia nutrendo di emozioni reali.
E lentamente, senza avvedersene, ecco che la preda si ritrova al di fuori del suo territorio. Si guarda indietro, ma si è allontanata troppo. Isolata da tutti e sola con il demone, si nutre ancora di emozioni confezionate ad arte. 
Non sente ancora angoscia, solo un po’ di inquietudine. Lui la asseconda in tutto, come fosse in paradiso, e continua a offrirle sorsate di quel nettare tossico.
Presto appare una catena e dopo poco, all’improvviso, la catena è intorno al collo. Lei non nota nulla, finché continua a cibarsi. Finché, un giorno, si accorge che quello è cibo finto, innaturale. Si accorge di non sentire più alcun sapore.  
E allora anela a rimettersi in cerca di uomini ai quali regalare emozioni. Vorrebbe tornare a nutrirsi di sapori veri, in purezza. Ma la catena è sempre più corta. La sofferenza comincia a diffondersi nel suo corpo e nella sua anima.
Il demone irretitore a si è nutrito di lei.
In terra, accanto alla catena, solo un involucro stropicciato. 

  

L'autore
Marino Polgati, truccazzanese di nascita, trevigliese d'adozione. Tutto sommato vecchio, ma non ancora abbastanza.
Ha scritto un paio di libri vent'anni fa, poi ha deciso che fosse più proficuo e necessario dedicarsi alla famiglia. I figli crescono e il destino decide di lasciarlo solo; ritorna la passione per la scrittura e lui decide di coltivarla. La reliquia maledetta è il suo ultimo romanzo.

2 commenti:

  1. Attendevo con ansia l'epilogo; speravo si salvasse, ma forse lo e'. Forse vive nell'eco delle emozioni di cui il demone si e' cibato.
    Bravo Marino!

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  2. Emozionante!!!, ma se poi ci sono in giro vampiri o demoni che leggono il blog rischio di mettermi nei guai! Allora mi limito a complimentarmi per l'idea e per la voce narrante :-)

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