lunedì 24 ottobre 2011

La mia prima volta


“Gli entusiasti del web snobbano la carta, gli affezionati della carta ne decantano il profumo.” È una delle considerazioni di Luisa Carrada, esperta di comunicazione aziendale e autrice del sito, del libro e del blog “Il mestiere di scrivere”, in un’intervista rilasciata a Caffè News (http://www.caffenews.it/avanguardie/28297/il-mestiere-di-scrivere/).

Libri di carta e/o libri digitali. Tradizione e/o innovazione, cellulosa e/o pixel.

La mia “prima volta” digitale è stata negli anni Novanta, quando salvai un file di testo su un floppy-disk che riposi orgogliosamente in borsa (non fui tranquilla, comunque, finché non feci una stampa del documento...).

In ogni caso, sentii che insieme a quel sottile aggeggio di plastica (destinato a diventare ben presto preistorico), era arrivato il futuro. Che scrivere era ormai un’operazione un po’ più complessa di prima. Che avrei sempre dovuto prima creare un file, poi nominarlo, poi salvarlo.

Diverso il rapporto con la lettura. “Un libro resta un libro,” mi sono sempre detta. “Dev’esser fatto di carta, rilegato in sedicesimi o in trentaduesimi possibilmente con filo di refe. Voglio pagine da toccare annusare accarezzare sottolineare sospirare cercare sui banchi di librerie biblioteche bancarelle dell’antiquariato”.

Ma il futuro bussa alla porta. Toc toc?

“E non è solo questione di supporti fisici. Il problema sono, nel mio caso, le infinite possibilità di un lettore e-book. La quantità e varietà di informazioni disponibili. Più in generale, l’essere perennemente ‘connessi’. Non siamo più soli soletti con i nostri libri. Non si può più leggere solo un libro in santa pace. Che stress.”

Ma il futuro bussa alla porta. TOC TOC.

“È finita l’era del dialogo  silenzioso e assorto con autori e personaggi. Ogni parola, immagine, didascalia è ormai cliccabile. Ogni paragrafo contiene inviti a staccare e a sbirciare in mondi ‘altri’. Ad assaggiare cibi diversi. A selezionare le colonne sonore delle nostre letture. A consultare glossari, a provare nuove app. A entrare nella chat e nella pagina facebook dell’autore.

Intanto il libro si arena a metà. Ormai è solo un’icona sonnecchiante sul monitor che ogni tanto lampeggia.

Che stress.”

Ma il futuro bussa alla porta. TOC TOC!

Eccomi, signor Futuro. Vado su internet e consulto i prezzi degli e-book reader. Leggo che presto scenderanno tanto, che la tecnologia è in rapida evoluzione. Che è il caso di aspettare ancora un po’.

Aspettiamo, allora.

Vado in biblioteca, chiacchiero, bevo un caffè. Inciampo, prendo una piccola storta. Mi rallegro dell’esperienza reale e non virtuale (sono un’ottimista).  Mi avvicino allo scaffale, chiudo gli occhi, tiro fuori un libro. Ogni tanto mi piace affidarmi al caso. Apro sul frontespizio, leggo.

A Giuliana, con amore. M.”



1 commento:

  1. Il caso è più romantico dell'innovazione, sicuro.
    Però l'e-book lo compro anch'io!
    Dany

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