martedì 17 aprile 2012

Esercizio per sabato 21 aprile 2012

Premessa
Abbiamo già incontrato vari autori che affermano di essere spesso partiti da una “visione”, ovvero da una rappresentazione reale o immaginaria che li ha accompagnati per qualche tempo fino ad acquisire spessore e a diventare, a poco a poco, una storia. Tra questi, Umberto Eco (dall’immagine del monaco avvelenato in una biblioteca, come abbiamo letto, si sarebbe originato Il nome della rosa), Raymond Carver, Flannery O’Connor, Roberto Cotroneo, Elena Varvello. Ecco perché questa settimana muoviamo i nostri passi in direzione di una visione.

Esercizio
Leggi il testo dell’autrice Elena Varvello che hai ricevuto in aula. Nei prossimi giorni, chiudi gli occhi. Chi vedi, cosa vedi? Comincia a far muovere nella tua mente un’immagine che ha colpito la tua attenzione e osserva in che modo si evolve. Dopo un paio di giorni, apri il foglietto ricevuto in aula: vi troverai scritto il nome di un oggetto che dovrà entrare nella tua visione. Consiglio: cerca prima di “vedere” qualcosa o qualcuno. Solo quando la tua visione ti sarà diventata familiare, leggi il contenuto del foglietto e immagina un possibile sviluppo del tuo racconto.

Precisazione
So bene che le visioni non arrivano “a comando”, tanto meno se speriamo di incontrarne una "fertile" nel giro di pochi giorni. Tuttavia, in queste settimane ci siamo allenati ad affinare i nostri sensi, a mettere a fuoco la folla di immagini e sensazioni che ad ogni istante ci raggiungono. Ci siamo esercitati a rimanere in ascolto per decifrare i suoni che compongono una melodia e a masticare piano per distinguere gli ingredienti di una pietanza. Pertanto, il nostro spirito di osservazione, da qualche tempo, è “avvertito” più di prima, e meglio di prima potrà suggerirci l’immagine iniziale (o centrale, o finale, o, comunque, cruciale) di un racconto.
Cerca anche nella tua memoria. I nostri ricordi sono pieni di immagini (ma anche di parole) che ci hanno accompagnato (perseguitato?) per anni. Passa al setaccio quei ricordi, tira fuori quelle immagini. E parti da lì.

Giuliana Salerno


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