venerdì 4 novembre 2011

Momentaneamente senza titolo

Cari amici,

vi propongo l'incipit di un racconto che vorrei divenisse "collettivo". Provate a scriverne un possibile sviluppo, anche se incompleto, anche se tronco, e inviatemelo all'indirizzo giulianasalerno@yahoo.it.
Io lo pubblicherò (o li pubblicherò) e vi chiederò di sviluppare ancora la storia. Di venerdì in venerdì, contributo dopo contributo, dovremmo arrivare a scriverne il finale.
Grazie!
Giuliana Salerno

°°°

Quella smania delle prime volte che si fa l’amore, Alfredo e Lidia non la sentivano più da tempo. Dopo cinque anni di frettoloso matrimonio, nessuno dei due ammetteva a se stesso e tanto meno all’altro che il loro incontro aveva messo solo un bel cerotto sulle ferite lasciate aperte dalle loro precedenti relazioni. Un grosso cerotto, di buona fattura, di ottima tenuta ed eccellente materiale; ma un cerotto. Lidia era apparentemente la moglie migliore che un uomo potesse desiderare. Dietro i suoi lineamenti dolci, un carattere tenace e persuasivo l’aveva resa la principale artefice di un’unione costruita pezzo dopo pezzo con la forza di volontà: forza di volontà, per l’appunto, che è cosa diversa dalla forza dell’amore e che in molti casi è anche più forte di quella.
Evitava di pensare, Lidia, che l’altra metà della sua mela l’aveva trovata e smarrita a vent’anni. Età alla quale, probabilmente, il vero amore l’aveva lambita senza farsi riconoscere, confondendosi tra altri volti maschili, altri profili e altri sguardi.
Lidia aveva amato, tradito, lasciato. Nuove relazioni si erano inanellate negli anni. Perché Lidia, nell’ordine, seduceva, amava, tradiva, variando tempi e dosaggi del suo dare e ricevere, ma rispettando quelle tre fasi di frequentazione dell’altro sesso. Alfredo era stato solo la coda di una processione di uomini che si erano avvicendati a colmare le lacune (fisiche, culturali, caratteriali) dei precedenti e a crearne – o ricrearne – di nuove.
Lidia, i quarant’anni ormai alle porte, era pronta a rinunciare alla sua ricerca dell’uomo dei sogni e a metter su famiglia con l’ultimo arrivato, posto che tra loro ci fosse quanto meno – come va di moda dire oggi nelle conversazioni ispirate tra amiche davanti all’apericena – un’intesa, una complicità e, soprattutto, una comunanza di gusti.
E così, per pura stanchezza e perché Lidia si era accorta di non aver più molta voglia di ripetere la trafila delle tre fasi, Alfredo era stato il prescelto.

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