martedì 29 novembre 2011

Visioni - Racconto di Sara Maffioletti (Puntata 4 di 4)

Non riuscivo a credere a ciò che vedevo. Nello sguardo di Giorgio riconobbi il bagliore oscuro del piccolo essere che mi aveva parlato. La macchina fotografica, congelando l’istante, aveva portato alla luce ciò che c’è, ma non si ricorda: l’anima del neonato e la sua memoria. Ora, come in un paesaggio che si libera dalla nebbia, la visione si stava rischiarando.
Avevo comunicato dunque con le mie anime? Il mio corpo conservava la memoria dei loro vissuti, trasmigrati tra epoche e uomini?
Vidi sollevarsi scudi e lance. Qualcuno prendeva il sopravvento bloccandomi o rendendomi libera.
Ero in grado di sentire i neonati, le anime degli altri. Avevo catturato quella di Giorgio attraverso un’immagine. Fotografare non era, infatti, scrivere con la luce? Come avevo potuto non arrivarci prima?
Fissai di nuovo la fotografia. Dopo qualche istante i contorni di Giorgio, della strada e dei boschi iniziarono a vibrare e si mischiarono.
Comparve il chiarore prepotente di un enorme sole al tramonto. Sotto, il mare sembrava incendiarsi.  Il vero viaggio doveva ancora iniziare.


4 commenti:

  1. Mi piacerebbe leggere il seguito :-)

    Giuliana A.

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  2. Ummmm....
    Vedrò se torna l' ispirazione o
    l' espirazione :)
    Sara M

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  3. Proprio bello!!!!!! Amo queste descrizioni che hai saputo fare fra l'onirico e il siderale. Dico siderale perchè mi hanno richiamato alla mente le prime musiche dei Pink Floyd (Echos, Astronomy domine, etc) che ti mostravano con la musica bolle con piccoli mondi e feti in fase di accrescimento ed evoluzione Anche Kubrick avrebbe apprezzato, ne sono certo. Una sola domanda: cosa c'era nella sigaretta fumata vicino al fiume con Giorgio?

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  4. Ah Ah Marino Marino...bei tempi quelli...:)
    Sara M

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