martedì 22 novembre 2011

Visioni - Racconto di Sara Maffioletti (Puntata 3 di 4)

A casa mi sdraiai in terrazzo, era ancora una giornata calda pur essendo fine settembre. Nel dormiveglia ebbi la sensazione che l’acqua di un fiume mi scorresse nell’intricato disegno delle vene e riprendesse il suo percorso dopo un periodo di blocco.
Visualizzai il torrente rosso che portava ossigeno al mio corpo, vidi le mie cellule che, trasparenti, si muovevano come bolle di sapone, sentii l’energia delle loro reazioni chimiche ed in quel momento mi accorsi di non possedere un corpo, ma di esserlo. Vi entrai.
Beati gli ultimi perché saranno i primi… mi ripeté più volte il piccolo che vidi (o credetti di vedere?) davanti a me, mentre appoggiava le mani attorno alla bolla translucente e lunare. Udii poi delle voci provenire da altre sfere che volteggiavano nell’aria. Mi accorsi, allora, che dentro vi erano dei piccoli esseri.
Il piccino che avevo visto per primo, chiuso nella bolla più gonfia, mi guardò con profondi occhi neri e iniziò a parlarmi. “Sei venuta al mondo urlante, attraversando il dolore di tua madre. In te erano le memorie dell’universo. Crescendo, a poco a poco ne hai perso coscienza. E, con quella, gli strumenti per comprendere il senso del tutto. Si nasce con anime antiche che dimenticano se stesse.”
La sua voce risuonava limpida. Continuò.
“Per ritrovarsi è necessario conoscere i codici che ti sveleranno il senso dei simboli. Solo allora comprenderai il tuo percorso.”
Poi la voce tacque. Senza rendermene conto, mi ritrovai a fissare la foto che avevo scattato a Giorgio.
Rabbrividii. Stavo impazzendo?

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