mercoledì 16 maggio 2012

Esercizi per sabato 19 maggio (1 di 3)

Riesco solo oggi a pubblicare le tracce degli esercizi per il decimo e ultimo incontro di Eppur si scrive 2.
Gli esercizi sono tre. Vi chiedo di svolgerne almeno due. Se non doveste riuscire a completarli per sabato 19 maggio, potete tranquillamente inviarmeli entro il prossimo mese e io vi scriverò, comunque, un parere.
Ecco la prima traccia di questa settimana. Nei post successivi, la seconda e la terza traccia.  

PRIMA TRACCIA - Scrivi il finale di un racconto. Poi immaginane l’antefatto e scrivi una storia che abbia esito in quel finale.  

Rispondo ad alcune delle domande che mi avete posto in questi giorni, sperando che aiutino a diradare (“diradare”, ho scritto, non “dissolvere”! J) i vostri dubbi. Chiedete ancora, se vi occorre o anche se l'argomento vi stimola.

1)    La storia devo solo immaginarla o anche scriverla?
La devi immaginare e scrivere.

2) Devo mettermi subito a scrivere o prima immaginare la storia che scriverò?
Dipende da come sei abituato a lavorare. In generale, il consiglio è di aspettare un po’ prima di mettersi a scrivere. Di prendere confidenza con l’ambiente che sta si sta formando nella propria immaginazione e con i personaggi che iniziano ad abitarlo. E quindi, di allenarsi a “sentire” il momento in cui è il caso di iniziare a scrivere. Ovviamente questa è un’indicazione di massima, non una regola.  

3) E quando “mi sento pronto”, devo scrivere tutta la storia di getto?
Anche in questo caso, dipende da cosa ritieni funzioni meglio per te. Puoi scrivere “di getto” e vedere dove arrivi (nel caso di questo esercizio, avrai già stabilito l’esito della storia).
Oppure, se nella tua mente ha preso forma solo una parte della storia, puoi iniziare a scrivere e, alla prima pausa, far lavorare l’immaginazione. Quindi, riprendere a scrivere, lasciando che l’immaginazione e la scrittura continuino a passarsi di volta in volta il testimone influenzandosi a vicenda.  

4) E se mentre scrivo mi rendo conto che la storia mi porta verso un finale diverso da quello che avevo stabilito?
In generale, consiglierei di assecondare la direzione che la storia prende naturalmente.
Nel caso specifico di questo esercizio, ti suggerisco di fare uno sforzo di coerenza con le decisioni prese in partenza, anche se questo richiede più impegno.
Scopo dell’esercitazione è anche abituarsi a cercare di risolvere situazioni apparentemente senza via d’uscita.
Se, mentre sta andando a disinnescare una bomba a orologeria, il mio personaggio viene rapito e rinchiuso in una stanza senza porte né finestre, ho un bel problema da risolvere.
Da un lato, potrei cancellare quello che ho scritto e ripensare i fatti (scelta consigliata se mi sono buttata a scrivere troppo, troppo in fretta…).
Dall’altro, potrei accettare la sfida e cercare di risolvere il rompicapo. E magari prenderci gusto, e riuscirci!

5)    Dopo aver scritto il finale, devo scrivere la storia a partire dall’inizio?
Se la domanda è “Da quale punto deve iniziare la storia?”, la risposta è: non ha importanza; la prima scena del tuo racconto può anche trovarsi in medias res o in prossimità del finale stesso. Poi potrai sviluppare la vicenda in altre direzioni spazio-temporali, chiarendo (o non chiarendo) cosa sia accaduto prima, cosa accadrà dopo, quali eventi porteranno alla conclusione data.
Se invece la domanda è “Scritto il finale, devo subito iniziare a scrivere/immaginare l'incipit, ovvero le prime battute della storia?”, la risposta è: non è obbligatorio farlo. Immagina un possibile antefatto al finale che hai prestabilito, ma non sentirti costretto a scrivere subito l’attacco della tua storia. Inizia a scrivere da dove ti viene meglio. L'incipit, prima o dopo, verrà.




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