mercoledì 9 maggio 2012

"Neve" di Maxence Fermine

Si spacca la brocca d’acqua
(Stanotte ha gelato)
Mi desta.
Bashô


“Cos’è la poesia?” domandò il monaco.
“È un mistero ineffabile,” rispose Yuko.
Un mattino, il rumore della brocca dell’acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l’animo e gli conferisce la sua bellezza. È il momento di dire l’indicibile. È il momento di viaggiare senza muoversi. È il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un haiku.
Un mattino, ci si sveglia. È il momento di ritirarsi dal mondo, per meglio sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere. 

***

Da Neve, “e si amarono l’un l’altro sospesi su un filo di neve”, di Maxence Fermine, Bompiani, 1999.

***
Maxence Fermine è uno scrittore francese nato nel 1968.


Copertina del libro Neve di Maxence Fermine



4 commenti:

  1. Ho conosciuto questo libro qualche anno fa, dopo essere approdata ad un commento sul web che parlava del grande successo ottenuto in Francia. Si leggono queste pagine come si legge una poesia. La magia della neve e quella degli haiku si tingono di riflessi profondi e allo stesso tempo lievi, come la danza di un fiocco di neve. E il mistero della morte e quello dell'amore hanno confini mutevoli ed eternamente perfetti.

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  2. Grazie per il suggerimento, sono andata a cercare il libro e l'ho letto subito. Poetico e straziante, forse difficile da capire per uno spirito occidentale ma molto bello. Si sente la neve cadere, se possibile...Gianna

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  3. Grazie a voi di aver accolto con curiosità anche le più "poetiche" variazioni sul tema :-)
    Giuliana Salerno

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