sabato 7 maggio 2011

La vedova professionista - di Stefano S.


Parole pescate: manuale di seduzione, sega, dentiera

***

Isabel Boria era una vedova di professione. Ora che si sono concluse le indagini sulla scomparsa di Herbert d’Espaigne sappiamo che questi era solo l’ultimo marito della serie.
Isabel sposava uomini dal capello d’argento, dal dente d’oro e dal brillante facile. Li sapeva sedurre con costanza e tenacia implacabili e, a quanto pare, non c’era stato uomo che lei non sapesse condurre a sé, ammaliare e, alla fine, circuire. Infatti, nella valigia che trovai sul pianerottolo c’era il manuale di seduzione a cui era evidentemente spesso ricorsa.
Questa volta aveva però commesso un errore. Nella fretta andarsene dall’appartamento in affitto, aveva lasciato due prove della sua colpevolezza: una dentiera e una sega con piccole schegge d’osso e gocce di sangue rappreso; con ogni probabilità, quest’ultima le era servita per smembrare il cadavere. La dentiera è un oggetto unico, ancor più delle impronte digitali e, pertanto, riconducibile direttamente a Herbert. Isabel avrebbe dovuto nasconderla o distruggerla, ma non poté o non volle farlo.
Non si può, infatti, denunciare la scomparsa del marito e raccontare che era uscito per due passi in centro dimenticando la dentiera a casa. Non distruggerla subito era stata, forse, una debolezza.
In base a questi due oggetti, il quadro interpretativo della scomparsa di Herbert D’Espaigne era divenuto, quindi, abbastanza inequivocabile. Anche senza attendere le risultanze della scientifica, Isabel era, alla fine, crollata. Non per rimorso, no, anzi, era stata lei, alla fine della confessione, a fornire altri dettagli macabri, a raccontare la sua fredda pianificazione, quasi per non perdere il ruolo di protagonista.
La sua carriera di vedova professionista terminò con quella valigia dimenticata. Quegli oggetti così disparati, eppure così coerenti nell’essere uno accanto all’altro, avevano urlato al mondo la colpevolezza di Isabel Boria.

Stefano S.


1 commento:

  1. bello, bello, quando scrivi una seconda versione del racconto aggiungendo tutti i dettagli macabri? :-)

    Giuliana A.

    RispondiElimina